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Condotte a rischio nei giovani Psicoterapeuta a Bologna Maria Letizia Rotolo

Condotte a rischio nei giovani

Condotte a rischio nei giovani.

Il termine “condotte a rischio” è una parolaallarme-alcol-adolescenti-italia che ingloba una serie di comportamenti disparati che mettono simbolicamente o realmente in pericolo l’esistenza.

Il loro tratto comune consiste nella deliberata esposizione da parte del giovane al rischio di ferirsi o di morire; di danneggiare il proprio avvenire o di mettere in pericolo la propria salute; sfide; tentativi di suicidio; fughe; vagabondaggio; alcoolismo; tossicomanie; disturbi alimentari, eccesso di velocità, violenze, rapporti sessuali non protetti, rifiuto di seguire un trattamento medico vitale, ecc.

I pericoli delle Condotte a Rischio

Le condotte a rischio non si riducono a giocare simbolicamente con l’eventualità di morire o di scontrarsi violentemente con il mondo; si realizzano a volte in modo discreto, ma mettono in pericolo le potenzialità del giovane, alterano le sue possibilità d’integrazione sociale e talora sfociano, come nel vagabondaggio, lo “sbracamento” o l’adesione ad una setta, nella dismissione identitaria.
Alcune di esse, inscritte nella durata, diventano modo di vita (tossicomania, disturbo alimentare…), altre segnano un passaggio all’atto o un unico tentativo legato alle circostanze (tentato suicidio, fuga, ecc.).

Il processo Identitario

La propensione all’agire che caratterizza quest’età è legata all’incompletezza dei processi identitari, alla difficoltà di mobilitare in sé risorse di senso che permettano di affrontare gli scogli con altre modalità.
L’agire è un tentativo di sfuggire all’impotenza, alla difficoltà di pensarsi, anche se è spesso gravido di conseguenze. Il corpo prende il posto della parola che non si può formulare.

Differenze tra ragazze e ragazzi

Nelle ragazze le condotte a rischio assumono forme discrete, silenziose, corporee (disturbi alimentari, tentativi di suicidio, scarificazioni, lamentele somatiche…); mentre nei ragazzi rientrano nel campo dell’agire e implicano un confronto con il mondo, spesso sotto lo sguardo dei coetanei (delinquenza, violenze, eccesso di velocità, tossicomanie, alcoolismo…).

Condotte a rischio nei diversi ceti sociali

Toccano giovani d’ogni ceto sociale, sebbene il loro comportamento sia in funzione anche della condizione sociale. Un giovane d’ambiente popolare, a disagio nei suoi panni, sarà più incline alla piccola delinquenza o ad una dimostrazione di virilità per strada o con le ragazze, mentre un giovane di ceto privilegiato avrà, per esempio, più facile accesso alle droghe.

La sofferenza di un adolescente è un abisso, non è commensurabile con quella di un adulto che dispone di esperienza sufficiente a relativizzare le prove attraversate, sapendo che il tempo ne smorzerà l’acutezza. Egli è spesso a fior di pelle, e le sue reazioni senza mezze misure, senza distacco.

Un conflitto con i genitori o con gli amici, una rottura amorosa, una delusione, hanno per lui il passo di un dramma senza rimedio.

Conosciamo, a questo proposito, la “futilità”, spesso evocata dagli adulti, dei “motivi” che portano per esempio ad un tentativo di suicidio. Forme d’adulto-centrismo che non permettono di capire la soggettività del ragazzo.

Le condotte a rischio sono in primo luogo dolorosi tentativi di ritualizzare il passaggio all’età adulta.

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