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Seminario del 23 ottobre 2017- Mediateca San Lazzaro ore 20,30

Cyberbullismo, adolescenza, nuove frontiere psicologiche e legali.
Il cyberbullismo implica l’uso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione per sostenere comportamenti deliberati, ripetuti ed ostili da parte di un individuo o un gruppo, destinati a danneggiare gli altri
A differenza del bullo, il cyberbullo utilizza le nuove tecnologie che diventano quindi il mezzo e non la causa dell’atto di prevaricazione. L’effetto moltiplicatore di internet fa sì che non sia necessario che l’atto venga reiterato. Le azioni di prevaricazione sono molteplici: battaglie verbali (flaming), molestie (harrassement), denigrazione, esclusione fino ad arrivare al cyberstalking, la manipolazione delle informazioni e la violazione dei profili social.
Il cyberbullismo ha conseguenze psicologiche ed esiti gravissimi sulle vittime sia nel breve che nel lungo periodo che intaccano soprattutto la sicurezza in sé stessi e l’umore, che spesso si manifesta con dei vissuti depressivi e frequenti crisi di pianto. Quello che le distrugge maggiormente è vedere che nessuno interviene, che in tanti leggono e condividono quello che viene pubblicato, senza nessun accenno di fermare questo calvario.
Ormai si parla di cyberbullismo già a partire dalla scuola primaria, a partire dai 7-8 anni di età, in cui troppe volte i bambini sono già in possesso di uno smartphone o hanno facoltà di utilizzo dei cellulari dei loro genitori che gli permettono di chattare liberamente, fare gruppi di classe, i profili sui social network e il libero accesso sui canali YouTube o le piattaforme in streaming senza un minimo di consapevolezza di cosa possano fare, di quali siano i rischi e un’adeguata supervisione.
Secondo l’Osservatorio Nazionale Adolescenza, su un lavoro di ricerca svolto su circa 8.000 adolescenti, il fenomeno del cyberbullismo è sempre più in espansione, tant’è che nell’arco dell’ultimo anno abbiamo assistito ad un incremento dal 6,5% all’8,5% di episodi messi in atto in maniera intenzionale e spesso anche sistematica. Il cyberbullismo è una piaga sociale che coinvolge non solo bambini e adolescenti ma l’intera istituzione scolastica, le famiglie, i centri sportivi, i luoghi ricreativi, gli oratori e gli spazi di condivisione. Infatti, il 15% degli adolescenti è stato preso in giro o ha subìto scherzi nello spogliatoio e il 35% di loro è anche vittima di bullismo a scuola e il 15% di cyberbullismo.
Inoltre, l’esclusione dai gruppi WhatsApp, che ormai utilizza la totalità degli adolescenti italiani, soprattutto dal gruppo di classe, è la forma più diffusa di cyberbullismo. I dati parlano chiaro: il 30% degli adolescenti viene intenzionalmente escluso da un gruppo, rispetto al 35% dagli 11 ai 13 anni. Ormai sono il 99% di adolescenti che lo utilizzano ogni giorno, che comunicano prettamente attraverso le chat individuali o di gruppo. Si fa un gruppo per tutto, si creano e si disfano, si inseriscono membri e si tolgono e troppo spesso ne viene fatto un uso distorto. Il dato più allarmante, però, è che, oltre 4 adolescenti su 10, il 41%, dichiarano di aver filmato o fotografato un compagno con l’intento di prenderlo in giro. Questa modalità è meno diffusa tra i più piccoli che si fermano ancora al 20%. Dai dati però si evince che nell’arco di pochi anni questo comportamento prevaricatorio raddoppia e si aggrava, andando a ledere anche l’intimità di una persona. Ma il dato ancora più preoccupante è che 4 adolescenti su 100 filmano e riprendono i compagni di scuola nel mentre che vengono picchiati e subiscono violenze fisiche, senza minimamente intervenire, lasciandoli alla mercé di questo tipo di violenze.
La conferenza è volta all’analisi del cyberbullismo, dal punto di vista giuridico e psicologico, anche con l’analisi di filmati tratti dal film e serie TV
Come riconoscerlo, come essere di supporto ai ragazzi, quali sono i nuovi orizzonti psicologici e psicoterapici, come segnalare i casi di bullismo?
A che punto siamo con la legislazione in materia? Sarà opportuno integrare l’analisi del fenomeno da un punto di vista psicologico, con un excursus relativo alle novità legislative, anche alla luce della entrata in vigore della Legge n° 71 del 29 maggio 2017, di recentissima approvazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 3 giugno 2017.
La Legge mira a contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche.
La conferenza verrà svolta dalla Dott.ssa Maria Letizia Rotolo e dall’ Avv. Francesca Ursoleo di Bologna.

Per informazioni e prenotazioni: Dott.ssa Maria Letizia Rotolo, 3286852606, marialetizia.rotolo@homail.it, www.marialetiziarotolo.it
D.ssa Maria Letizia Rotolo | Psicoterapeuta Bologna |21557429 1404334986302183 8826462281290767212 n

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