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infertilità di coppia D.ssa Maria LEtizia Rotolo Psicologa Bologna

infertilità nella donna, nell’uomo, nella coppia: aspetti emozionali e psicologici

Infertilità nella donna, nell’uomo, nella coppia: aspetti emozionali e psicologici

La storia del desiderio nelle donne in età comincia molto prima della prima consultazione medica per l’infertilità.
Da piccole, la maternità è un fattore culturale o istintuale nei giochi della bambina: la piccola ha figli, li nutre e si prende cura di loro. Il gioco della gravidanza e del parto sono parte del normale sviluppo.

Dal momento che la pubertà si prepara, la ragazza vive con ansia l’inizio del ciclo mestruale e questo avviene come un segno di maturità insieme alla consapevolezza della capacità di riprodursi. È in quel momento che entra un altro fattore in gioco: la salute. Ogni mese le mestruazioni accompagnano la ragazza mentre non vi è alcun desiderio reale di avere un figlio.

L’infertilità può divenire un trauma

Più tardi, quando si manifesta la volontà di procreare, il ciclo non è più un modo per mestruare, piuttosto diventa la fervida speranza che esso non si verifichi. I sintomi sono confusi con la gravidanza e le mestruazioni si scontrano con delusione e tristezza che mitiga solo con l’inizio del ciclo successivo. Se questi cicli si ripetono, sentimenti di vuoto e di impotenza appaiono. La donna ha un corpo pronto per la gravidanza e quindi sentire la sua femminilità attaccata può divenire un trauma.

La donna vive talvolta tutto questo come una punizione. Emergono associazioni segrete con situazioni precedenti, come IVG da adolescenti vissute con senso di colpa, oppure rapporto ostile con la madre, ecc. La donna prova invidia di fronte ad altre gravidanze ed evita il contatto con i bambini e le pance. Si isola talvolta. Sente sentimenti di inferiorità e vive questo problema con fantasie di anormalità. Sente l’identità, il futuro e la famiglia in potenziale pericolo. In alcuni casi l’orologio biologico si affretta e la donna inizia a vivere la situazione con grande ansia e con ideazione fissa. La tristezza si trasforma in depressione.

Infertilità, aspetti emotivi legati all’uomo

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Nell’uomo il desiderio di avere figli appare più tardi. Anche se non è il gioco di scelta per i bambini piccoli, ad un certo punto del loro sviluppo, nelle loro fantasie il desiderio di una famiglia sono una parte della pianificazione della vita.

In adolescenza è addestrato a non far rimanere incinta la ragazza, la fidanzatina. E’ consapevole che un singolo spermatozoo può portare ad una gravidanza indesiderata. Più tardi, quando il giovane uomo si sente pronto, comprende che questo spermatozoo deve essere accompagnato da diversi altri milioni più la mobilità, la forma e la capacità di penetrazione di questi spermatozoi. Meno informato rispetto alle donne delle capacità riproduttive e dell’infertilità appare l’uomo. In una società in cui la capacità di padre, mascolinità e virilità sono indissolubilmente legati, l’uomo ha sentimenti di inferiorità e di timore di una possibile infertilità.

Dal momento che ha meno bisogno di comunicazione rispetto alle donne, impara a nutrirsi e a controllare le emozioni e a vivere questa esperienza in solitudine.

infertilita-di-coppiaL’infertilità nella coppia

L’infertilità è sempre una crisi che genera stress intenso sia individualmente che in coppia. In questa crisi entrambi sono parte del problema. Diventa importante condividere le emozioni ed affrontarle con diverse forme, tipiche delle differenze tra i sessi, ciascuno con il proprio background e personalità.

Il paziente non è uno, sono due, sono difficili da abbinare. I loro tempi sono diversi: “quando è il momento di eseguire la prima consultazione? Stiamo aspettando?” E nel trattamento: quando si tenta di passare un’altra inseminazione o ad un’altra tecnica più complessa? Uno è ottimista… uno è pessimista.

L’infertilità, dalla negazione alla diagnosi

Negazione è la componente normale delle prime fasi, ma si può osservare un’altra ansia. Di fronte a una diagnosi di una patologia, uno dei due partner può sentire che l’altro gli ha fatto perdere un tempo irrecuperabile.

Sia attraversa insieme una lunga serie di perdite. La stima, la fiducia, la comunicazione e il piacere… a questi si aggiungono altri aspetti dolorosi della vita in seguito a tale diagnosi. A tutto ciò si aggiunge la perdita dell’indipendenza e della privacy con il vissuto di un medico “invasore” sia nella fase diagnostica (con gli orari imposti di coito, i test post-coitale, gli studi, le manovre dolorose) che nella fase di PMA e lascia entrambi molto vulnerabili e poco interessati agli aspetti più gioiosi dello stare insieme.

La gravidanza non raggiunta occupa gran parte della loro vita ed entrambi hanno paura di perdere in questo modo il partner prezioso. L’infertilità è di solito diagnosticata e trattata nel corpo ma non negli affetti, nelle sofferenze.

Sappiamo tutti che milioni di influenze negative che la società ha in queste coppie, con l’aggiunta di fattori di pressione, sia familiare e sociale.

Il medico in questo campo riceve proiezioni dai pazienti costantemente e spesso si identifica con loro. “Idealizzato” se si raggiunge la gravidanza, ma “disprezzato” se non la “fa raggiungere”. Considerando le possibilità di successo sono solo dal 30 al 40%, è importante capire che tali proiezioni sono difficili da gestire emotivamente anche per lui.

Lo Psicoterapeuta entra nel team e creerà un campo con una funzione di interazione. Uno dei compiti del terapeuta è dare ascolto a ciò che il paziente non può dire a causa della natura delle sue fantasie inconsce.

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