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Uomini e suicidio

D.ssa Maria Letizia Rotolo | Psicoterapeuta Bologna |suicidio1La psicologia dell’uomo cogli anni è davvero cambiata. Mentre una volta conoscevamo uomini sicuri di sé, pieni di certezze, dediti a se stessi e attaccati ai loro progetti, al potere e alla voglia di realizzarli. Ora piuttosto che questi cuori tenaci e menti inarrestabili, ci troviamo di fronte a uomini insicuri, senza stima di sé, che si credono deboli nelle scelte, che non sanno più scegliere per la propria vita, che si lasciano vivere passivamente e si lasciano andare allo sconforto senza sperare più in nulla.

Essi dimostrano una fragile posizione e un equilibrio interiore del tutto alla mercé degli eventi che li coinvolgono. Quanta insicurezza si è accumulata dentro di loro, quanta delusione e disperazione. Forse sono i tempi che corrono, la crisi, la posizione sociale e lavorativa all’improvviso persa senza poter reagire.

Mentre una volta erano rocce su cui le donne potevano contare, adesso essi sembrano piuttosto conchiglie che si rompono con la prima mareggiata. Così sentiamo notizie di uomini che si tolgono la vita perché non sono riusciti ad affrontare un momento di difficoltà economica, un licenziamento, la perdita di una donna,…che sono invece eventi non così straordinari come si pensa.

Infatti una persona equilibrata dovrebbe avere dentro di sé tutte le risorse per far fronte alle situazioni, anche negative e spiacevoli, che si vengono a presentare nell’arco di una vita. Ma mentre in passato gli uomini riuscivano a sentire dentro di sé il potere di controllare gli eventi e di agire, adesso si trovano deboli di fronte a quelle situazioni che dovrebbero essere superate con maturità e buonsenso.

Gli uomini non solo non riescono ad afferrare il punto della situazione, cercando si risolvere i problemi, ma non riescono ad afferrare più nemmeno se stessi. Sono come bambini sperduti alla mercé di un sistema che li ha resi deboli e indifesi.

Allora c’è da chiedersi se la loro sicurezza non fosse vera, cioè non fosse una sicurezza interiore solida, una base interiore vera, ma piuttosto che la loro sicurezza spavaldamente sbandierata per tantissimi anni fosse solo dovuta ad una condizione economica che li teneva sempre in una posizione di potere, tale ché la donna ne era svantaggiata perché non poteva aspirare a tanto.

Adesso invece , mancando la risorsa economica e la realizzazione professionale, l’uomo si ritrova una fragilità che non gli permette di affrontare i problemi con sicurezza e determinazione, come faceva un a volta. E dunque si lascia prendere dalla disperazione, dalla gelosia ossessiva, dallo sconforto più estremo fino a scegliere di non vivere più, uccidendosi o uccidendo un ‘altra persona.

Quella sicurezza e quella prontezza nel risolvere i problemi della vita dov’è finita? Cosa ha cambiato così tanto gli uomini? E’ forse la crisi che li ha resi così passivi e feriti da ogni colpo che la vita infligge?

Gli uomini arretrano, si ritirano, non vogliono più costruire, progettare un futuro. Rinunciano alla vita e fanno ricadere le loro scelte anche sulla persona amata o su chi gli sta più vicino. Sono troppo stanchi per reagire, troppo tristi per pensare all’amore, troppo consci di esser stati vinti da qualcosa più grande di loro che non sanno nemmeno cos’è.

Arrancano e si lasciano andare a dei comportamenti estremi non riuscendo a trovare altra via d’uscita. Si abbandonano alla sconfitta e alla resa totale di sé, senza nemmeno provare a trovare altre soluzioni, altre strade, ma non riuscendo a vedere neppure uno spiraglio di luce per il loro futuro.

Si prova a dirglielo, a fargli capire che c’è ancora una possibilità, che si può superare tutto, il passato e il presente, che si possono affrontare le cose insieme, invece di gettare subito la spugna e darla vinta a questa crisi assassina. Ma essi sono come bambini, non sentono, non capiscono, non riescono più a concepire una possibilità, una sola chance per uscire da questo tunnel di depressione che dilaga.

Forse questi uomini divenuti così fragili saranno la felicità di molte femministe che hanno combattuto proprio contro il modello di maschio potente e sicuro di sé ma sinceramente vedere strisciare a terra questi uomini una volta così valorosi a noi donne normali non fa che compassione.

Vederli così arresi e in balia di se stessi e di quella che credono una cattiva sorte è sconfortante anche per noi donne che gli dobbiamo stare accanto e cerchiamo di fargli ancora vedere un raggio di sole. Perciò uomini, non lasciatevi abbattere da una brutta notizia, da un accadimento traumatico, sappiate trovare in voi stessi la forza di reagire e di non farvi sommergere dalla potenza di un evento imprevisto. Le vostre famiglie hanno bisogno di voi e voi avete ancora tanto amore da dare e potete risolvere tutto.

Perché nessuna crisi merita le vostre vite

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